Per chi visita la parte nord-occidentale della Sicilia nella zona di Trapani, le isole dello Stagnone rappresentano una meta particolarmente interessante dal punto di vista naturalistico.
Si tratta di una Riserva Naturale situata nel territorio di Marsala, con un’estensione di oltre duemila ettari, costituita da un’area lagunare. Le sue caratteristiche acque basse, la vegetazione e le saline costituiscono un ambiente capace di creare scenari dai colori vividi e unici.
Situato tra Capo Lilibeo e Punta San Teodoro, l’arcipelago delle isole dello Stagnone è formato dall’Isola Longa, o Isola Grande, che – come dice il nome stesso – è la più estesa, e da altre tre isolette: la piccolissima Isola Schola, l’Isola di San Pantaleo, un tempo chiamata Isola di Mothia, e l’Isola di Santa Maria.
Le quattro isole si trovano a poche centinaia di metri l’una dall’altra e sono separate da lembi di mare che formano una laguna in cui l’acqua rimane sempre piuttosto bassa. In alcuni tratti può raggiungere i due metri ma, in linea di massima, rimane sotto il metro, tant’è che ci si può spostare a piedi da un’isola all’altra.
Quest’area geografica ha una storia lunga: qui, durante il periodo di dominazione normanna, venne istituito un feudo dei Baroni di Altavilla, tanto che ancora oggi l’Isola Grande viene chiamata Isola Altavilla. In un periodo successivo, attorno al XV secolo, vennero istituite le saline che hanno rappresentano una fonte di ricchezza per l’area e che hanno influito sulla caratterizzazione del paesaggio.
Fino agli anni Sessanta è stata abitata da poche decine di persone che hanno continuato le attività tradizionali come agricoltori, quindi, nel 1984 è diventata riserva naturale.
La Riserva Naturale Orientata delle isole dello Stagnone comprende, dunque, l’intera laguna, la quale è separata dal mare tramite l’isola Grande.
Le saline, cardini della storia di quest’area geografica, sono una testimonianza concreta di una antica tradizione che ancora oggi continua a prosperare utilizzando metodi di lavorazione tradizionali.
Le saline non solo sono un elemento fondamentale per l’economia di quest’area, ma svolgono un importante ruolo per il mantenimento della biodiversità di quest’area.
La flora caratteristica delle saline è dominata dalle Chenopodiacee, che hanno saputo adattarsi perfettamente all’ambiente salino. Queste piante si distinguono non solo per la loro capacità di sopravvivere in condizioni estreme, ma anche per il loro contributo essenziale alla struttura dell’ecosistema salmastro. Inoltre, sono presenti alcune specie protette come la Calendula marittima L., il Cynomorium coccineum L. e altre piante alofite.
Anche dal punto di vista faunistico, quest’area costituisce un habitat ideale per numerose specie, in particolare per gli uccelli migratori, che qui trovano un ambiente ricco di cibo, durante le rotte tra Africa ed Europa: aironi, anatre selvatiche, folaghe, cormorani, martin pescatore, garzette, spatole, pittime reali, etc. sono solo alcune delle specie che si possono osservare in quest’area.
Per quanto riguarda la fauna ittica dello Stagnone, vi sono due tipologie di pesci: a nord, la laguna è più chiusa e può ospitare solo pesci di piccole dimensioni, con un ciclo di vita breve, adatti alla vita lagunare; a sud la laguna è più aperta e può ospitare anche pesci di mare come triglie, orate e saraghi.
La visita a quest’area rappresenta un tipo di turismo particolare, legato non solo al rispetto della natura ma anche alla riscoperta della cultura del sale: le saline e tutti gli elementi funzionali alla loro attività, dalle vasche ai canali fino ai mucchi di sale marino, scolpiscono il paesaggio, già reso unico dalla presenza dei mulini, testimonianza di una caratteristica archeologia industriale.
I tour della laguna sono una delle attrazioni più amata dai turisti: con gli appositi traghetti, si può attraversare la laguna navigando a una velocità di circa quattto nodi, che permette di osservare in tranquillità la natura e i paesaggi. Il tour dura circa un’ora e può essere organizzato tutti i giorni dalle 9,30 del mattino fino alle 18,30.
Ci sono anche delle navette che conducono i turisti direttamente nell’isole di Mothia in meno di quindici minuti per visitare l’isoletta in tutta tranquillità.
Originata dall’unione di piccoli isolotti, questa isola è stata testimone di secoli di storia, essendo stata un importante punto di transito fin dall’epoca dei Fenici. Oggi, l’Isola Grande è un luogo ideale per esplorare la natura incontaminata e scoprire i resti di antiche civiltà.
Mothia rappresenta una delle colonie fenicie più antiche e meglio conservate. Conquistata e distrutta nel 397 a.C., l’isola è rimasta un sito archeologico eccezionale grazie alla mancanza di costruzioni moderne sopra i suoi antichi strati. Gli scavi iniziati agli albori del ‘900 hanno rivelato preziosi reperti che narrano la storia di un tempo in cui Mothia era un fulcro commerciale del Mediterraneo.
Santa Maria, con la sua villa Belle Epoque e l’ampio oliveto, offre un’atmosfera di pace e tranquillità. La ricca vegetazione e le spiagge accessibili fanno di questa piccola isola il luogo ideale per una giornata di relax. Oltre alla bellezza naturale, l’isola attira anche gli appassionati di archeologia grazie ai suoi siti di interesse storico.
La più piccola tra le isole dello Stagnone, La Schola, deve il suo nome a un’antica scuola di retorica romana. Nonostante le sue dimensioni ridotte, l’isola ha un grande valore storico, con edifici risalenti agli anni ‘30 e una storia che si intreccia con quella del grande oratore Cicerone. Un’escursione a La Schola è un modo per connettersi con la storia dell’educazione classica in un contesto naturalistico unico.