Hotel Sikania - L'origine del vino Marsala

Il Marsala: un liquore legato alla sua città

Il Marsala è un vino liquoroso dalle umili origini che, nel corso del tempo, è arrivato ad essere una vera e propria eccellenza del nostro paese. Nato quasi per caso, è oggi molto conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. 

La storia del Marsala

Il Marsala nacque alla fine del XVIII secolo, esattamente nel 1773, grazie a John Woodhouse. Il commerciante inglese, durante uno dei suoi viaggi in Sicilia, assaggiò un vino chiamato dai siciliani Perpetuum. Il suo nome latino indicava il lungo periodo di invecchiamento in botti che, periodicamente svuotate, venivano rabboccate poi con del vino nuovo d’annata. Questo blend continuo conferiva al vino profumi e aromi unici e straordinari.

John Woodhouse assaggiò questo vino, in un’osteria del porto, dopo un lungo e travagliato viaggio via mare. Pensò subito che fosse perfetto da esportare in Inghilterra, anche perché, come tutti i vini siciliani di allora, aveva un prezzo contenuto rispetto ai costi esorbitanti dei liquorosi in voga a quei tempi, come Porto, Madera e Sherry. Questi liquori, tanto amati dall’alta aristocrazia inglese, erano prodotti con il metodo Soleras, che richiamava molto da vicino quello del Perpetuum.

Mr. Woodhouse caricò il Perpetuum sul suo brigantino, ma temendo che potesse deteriorarsi o modificare le sue caratteristiche organolettiche durante il lungo viaggio via mare verso la Gran Bretagna, decise di rabboccarlo con dell’acquavite. Questo ne aumentò la gradazione alcolica e, di conseguenza, la sua capacità di conservazione. Diede così vita a quello che ad oggi è il Marsala, uno dei più prestigiosi vini siciliani, a cui fu dato, appunto, il nome della città di origine.

Il Marsala riscosse un grande successo in Inghilterra, tanto da convincere Mr. Woodhouse a tornare in Sicilia e creare una vera e propria attività commerciale di produzione di questo vino.

Il Marsala e la nascita delle Cantine Florio

In Italia, nel 1833, l’imprenditore palermitano Vincenzo Florio, già proprietario della tonnara di Favignana, una delle più floride tonnare in Sicilia, preso atto della grande popolarità e capacità commerciale di questo prodotto di eccellenza, investì nella produzione del Marsala. Acquistò i terreni vicini agli stabilimenti di proprietà di Woodhouse e fondò le Cantine Florio.

L’azienda disponeva di una vasta flotta navale e ciò gli permise di sbaragliare la concorrenza nella distribuzione oltreoceano. Nacque così una delle attività commerciali più floride di tutta la storia della Sicilia.

Le cantine Florio furono successivamente acquistate, nel 1920, dalla Cinzano, che continua ad oggi a produrre il Marsala secondo tradizione, sempre sotto il marchio della casa originaria.

Le Cantine Florio sono realizzate in pietra di tufo. Si tratta di 44 metri quadrati di superficie all’interno dei quali è possibile visitare le affascinanti bottaie lunghe circa 160 metri e intervallate da una moltitudine di archi a sesto acuto, tipici di quell’epoca.

Nelle bottaie ci sono caratelli, botti e i tini giganti usati ancora oggi per l’affinamento del famigerato marsala. Qui è possibile degustare vini e tipicità gastronomiche.

Hotel Sikania - L'origine del vino Marsala

I principali tipi di Marsala

I due tipi di Marsala, prodotti oggi, non si differenziano per il metodo di produzione, che resta comunque il metodo Soleras, ma per il tipo di vino che viene aggiunto.

Il Marsala Vergine

Il Marsala vergine si ottiene dal rabbocco del vino rimasto in botte con etanolo di origine vitivinicola, cioè altri vini, oppure dal rabbocco con acquavite di vino.

Di questo tipo ne esistono due sottocategorie, che si differenziano per la durata dell’invecchiamento:

  • Marsala Vergine: detto anche Marsala Soleras, invecchiato almeno 5 anni
  • Marsala Vergine riserva: detto anche Marsala Soleras Riserva, invecchiato almeno 10 anni

Il Marsala Conciato

Il Marsala conciato si ottiene dal rabbocco del vino rimasto in botte con etanolo, unitamente a mosto cotto, cioè mosto concentrato, e mistella (una miscela di mosto d’uva tardiva piuttosto zuccherina).

Di questo tipo ne esistono tre sottocategorie, che si differenziano anche queste, per la diversa durata dell’invecchiamento:

  • Marsala Fine, invecchiato 1 anno
  • Marsala Superiore, invecchiato 2 anni
  • Marsala Superiore Riserva, invecchiato almeno 4 anni

Il residuo zuccherino, invece, determina queste tre denominazioni di questo eccellente liquoroso siciliano:

  • Marsala Secco, con zuccheri inferiori a 40 gr/litro
  • Marsala Semisecco, con zuccheri tra i 40 e 100 gr/litro
  • Dolce, con zuccheri superiori a 100 gr/litro

I colori del Marsala

I colori del Marsala dipendono dal tipo del vitigno autoctono di Sicilia utilizzato:

  • Marsala oro: prodotto da vitigni a bacca bianca, come Grillo, Cataratto e Inzolia
  • Marsala ambra: prodotto da uva bianca con aggiunta di mosto cotto
  • Marsala rubino: prodotto da vitigni a bacca nera, come Nero d’Avola o Nerello Mascalese, a cui si può aggiungere uva bianca fino ad un massimo del 30% del totale

Il primo vino siciliano DOC

A causa della sua grande fama internazionale, il Marsala è stato spesso imitato e contraffatto. Per questo è divenuto necessario tutelarne l’originalità. Nel 1969, il vino liquoroso siciliano è divenuto Marsala DOC (Denominazione di Origine Controllata). Fu il primo vino siciliano DOC, una certificazione che ne tutela la garanzia di origine geografica delle uve utilizzate e dei metodi di produzione.

Adesso, quando andiamo ad acquistare una bottiglia di Marsala, sappiamo quale scegliere e perché. Magari potremmo decidere di acquistarne una bottiglia direttamente a Marsala, sulle coste di quella emozionante ed affascinante Sicilia occidentale che guarda verso la Tunisia, gustandolo direttamente nella sua terra di origine.

Condividi questo post