Hotel Sikania torri costiere Sicilia

L’itinerario delle torri costiere della Sicilia Occidentale

Le torri costiere della Sicilia sono state parte del sistema di difesa, avvistamento e comunicazione lungo le coste del Regno di Sicilia.
Tali strutture furono erette per contrastare le frequenti incursioni dei corsari barbareschi; le torri, infatti, permettevano di osservare il mare e avvistare la torre successiva. In questo modo era possibile comunicare tramite segnali luminosi e di fumo, inviare messaggi o richiedere aiuto. Durante il loro periodo di massimo utilizzo, queste torri consentivano di coprire l’intero perimetro dell’isola in un solo giorno.
Distribuite lungo gran parte delle coste dell’Italia meridionale, le torri siciliane sono di grande interesse architettonico e, ultimamente, un fermo richiamo per viaggiatori amanti del turismo culturale in Sicilia. La loro costruzione avvenne in parallelo con quella di altre torri erette nel resto d’Italia, che all’epoca era suddivisa in numerosi stati indipendenti.

La storia delle torri costiere della Sicilia occidentale

La costruzione delle torri costiere della Sicilia risale al periodo normanno-svevo, durante il quale furono erette le prime strutture di difesa contro le incursioni nemiche. Tra il 1313 e il 1345, il regno aragonese di Sicilia ne intensificò la costruzione per proteggere le coste dalle flotte angioine provenienti da Napoli.
La situazione cambiò significativamente dal 1360, quando le minacce iniziarono a provenire dall’area settentrionale dell’Africa: per farvi fronte il Re Martino il Giovane ordinò la ristrutturazione delle torri esistenti e la costruzione di nuove, avviando così un sistema di difesa strutturato.
L’ascesa della potenza navale turca nel XVI secolo portò a un’intensificazione delle incursioni corsare. In risposta, Carlo V, e successivamente suo figlio Filippo II, investirono notevoli risorse nella fortificazione delle coste del Mediterraneo.
Le torri costiere siciliane, a partire dal 1547, furono gestite dalla Deputazione del Regno. Inoltre, sotto il viceré Giovanni de Vega, fu creata una nuova forza militare costiera chiamata Nuova Militia: questo era composto di fanti e militi a cavallo che presidiavano le torri e proteggevano l’isola dagli attacchi.
Il XVII secolo è il periodo di maggior costruzione di queste torri, specialmente sotto la guida dell’architetto fiorentino Camillo Camilliani. Egli fu incaricato nel 1583 di progettare nuove sofisticate misure di difesa da implementare alle torri e diede il via a un lungo e intenso periodo di edificazione. Sebbene la pirateria mediterranea sia diminuita drasticamente nel corso del XIX secolo, queste torri rimasero un simbolo della lunga storia di difesa costiera della Sicilia. Oggi, delle 218 torri esistenti, nessuna mantiene la funzione militare originaria, ma molte sono state preservate come patrimonio storico e culturale.

Le torri costiere di San Vito lo Capo

Nel territorio di San Vito lo Capo si trovano ben cinque torri costiere: la torre Saracena, la torre dell’Usciere (detta Sciere), la torre dell’Impiso (detta M’piso), la torre dell’Uzzo e la torre Insulidda.
La Torre dell’Usciere, la torre dell’Impiso e la torre dell’Isulidda fanno parte del sistema di torri costiere progettato dall’architetto fiorentino Camillo Camilliani. Come tutte le altre torri progettate da Camilliani, hanno una pianta quadrata e alla base un robusto terrapieno che ospita una cisterna e un deposito per le munizioni.
Al primo piano si trova un vano quadrato suddiviso in due ambienti per i custodi della torre, mentre sulla terrazza superiore erano collocati i pezzi di artiglieria e si eseguivano segnali (fani) con fumo e fuoco.

Torre delle Mandre

Tra le torri marine siciliane ce ne sono alcune che spiccano per la loro storia affascinante e, ovviamente, per il ruolo strategico avuto nella difesa costiera. La Torre delle Mandre, spesso confusa con una costruzione normanna, ma – in realtà – di epoca aragonese, rappresenta un simbolo della resistenza contro le incursioni dei pirati maghrebini nel XVI e XVII secolo. La sua posizione, su Capo Crosso tra Altavilla Milicia e Trabia, permette di abbracciare con lo sguardo la costa fino a Campofelice di Roccella.

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Torre Sant’Elia

Altrettanto suggestiva e importante è la Torre Sant’Elia, eretta nel 1553-1554 a difesa della costa e della tonnara a Santa Flavia. La sua connessione visiva con la Torre Zafferano e il Castello di Solanto mette in evidenza il funzionamento della rete di vigilanza costiera sviluppata per contrastare le minacce piratesche.

Torre del Rotolo

La Torre del Rotolo, sebbene piuttosto elementare dal punto di vista architettonico, viene ricordata perché ha avuto un ruolo molto importante all’interno del sistema di difesa di corto raggio.
Il suo caso è simile alla Torre di Zafferano, collocata invece a Palermo, su una spiaggia famosa per le Tre Piscine e per la incantevole spiaggia del Kafara. La sua storia, legata alla Real Corte de primi decenni del XV secolo, emerge tra i trattati sulle strategie di difesa affrontate dalla Sicilia nel corso dei secoli.

Torre della Tonnara dell’Ursa

Infine, approdiamo a Punta Raisi, tra Carini e Cinisi per trovare l’ultima delle Torri del nostro tour siciliano. Questa torre è famosa perché rappresenta la lotta ai corsari barbareschi e agli ottomani e ha una storia che si protrae sino alla Seconda Guerra Mondiale.

Consigli di viaggio

Le oltre duecento torri sono distribuite lungo tutta la costa ma non tutte sono adibite ad essere visitate. Per scoprire anche quelle più dimenticate, un punto di partenza potrebbe essere Palermo, da dove si possono raggiungere facilmente diverse torri.
In genere, le agenzie di viaggio e i tour operator organizzano anche visite guidate alle torri locali, ma chi desidera scoprirle in autonomia, può seguire il mare per vederne tantissime, una dietro l’altra.
Tuttavia, è bene prestate attenzione durante l’esplorazione delle torri perché non tutte sono in condizioni ottimali e, magari, possono rivelarsi pericolose per esploratori inesperti.

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