Le tonnare in Sicilia, il cui termine appropriato sarebbe Marfaraggio, sono antiche costruzioni tipiche di quest’isola, costruite per la lavorazione e l’inscatolamento del tonno agli inizi del XIX secolo.
Queste costruzioni non solo ci permettono di conoscere uno scorcio di storia antica dell’isola, ma ci conducono in angoli nascosti, di fascino straordinario, con panorami suggestivi, aperti su un Mar Mediterraneo cristallino ed incontaminato.
Le più attraenti ed imponenti si trovano vicino a San Vito lo Capo. Sono la tonnara Del Secco, la tonnara di Favignana e quella di Scopello.
La Sicilia è stata un’isola di tradizione marinara già dai tempi dei Fenici.
Poi, intorno all’anno 1000, le tecniche di pesca del tonno si affinarono, grazie all’arrivo degli Arabi. Furono i primi a perfezionarne i metodi, con l’utilizzo di reti fisse, costruite con camere e canali. Queste reti, appunto, erano chiamate “tonnare” ed erano costruite in modo da intrappolare il tonno, che si trovava costretto a risalire fino alla costa, dove per i tonnaroti diventava più facile catturarlo.
Proprio in questo periodo iniziò la costruzione dei marfaraggi, veri e propri impianti di produzione ittica, che includevano le abitazioni degli operai, i luoghi di pulizia e lavorazione del pesce, i depositi di conservazione e i magazzini.
Con il tempo, però, si perse l’abitudine di chiamare questi complessi aziendali con il loro vero nome e così passarono alla storia con il termine improprio di Tonnare.
Nel XIX secolo si arrivò alla massima espansione delle tonnare siciliane, quando la famiglia Florio comprò tutte quelle che potevano avere una rilevanza strategica, in relazione alla loro collocazione geografica. Divennero delle vere e proprie industrie, strutturate e dedite alla lavorazione e produzione alimentare di tonno sott’olio in scatola.
La Tonnara Del Secco altri non è che la Tonnara di San Vito lo Capo, situata sulla punta più ad ovest della Sicilia occidentale, chiamata così per i bassi fondali circostanti.
Questa tonnara è un luogo antico. Le sue origini, come sito archeologico di pesca e lavorazione del pesce, risalgono al paleolitico. Qui il pesce, incluso il tonno, veniva lavorato in vasche di cocciopesto, un materiale edilizio impermeabile, utilizzato tutt’oggi per esterni. Gli scarti defluivano verso il mare attraverso canali di scolo, appositamente scavati.
Come tonnara vera e propria fu edificata nel 1412, per volontà di Federico di Borbone. Nel 1872, fu poi venduta al proprietario della tonnara di Castellammare, Cavalier Vito Foderà. Alla sua morte, cadde in disuso per poi tornare a nuova vita con i successivi proprietari, i fratelli Plaja, nel 1929. Fu poi definitivamente chiusa a causa di un forte calo di produzione del tonno sott’olio in scatola. Questa tonnara è attualmente in vendita.
Il panorama che la include in uno dei luoghi più belli e naturali della costa della Sicilia, è meta di vacanze indimenticabili, scandite da paesaggi da sogno.
Il villaggio di origini preistoriche di Favignana, in provincia di Palermo, appartenente al paleolitico superiore, dette vita a questa cittadina. La sua espansione continuò con l’avvicendarsi di civiltà tra le più importanti come quella dei Fenici, Romani, Greci, Saraceni e Normanni.
In epoca moderna, la sua tonnara, già edificata intorno all’anno 1000, fu acquistata, anch’essa, dalla famiglia Florio nel 1841, già proprietari del marchio del famoso vino liquoroso siciliano, il Marsala, dal 1833.
Qui si possono ancora ammirare le 24 caldaie dove il tonno, tagliato in pezzi, veniva cotto per poi essere messo ad asciugare. È interessante visitare i locali adibiti alla produzione delle latte usate per l’inscatolamento. I Florio furono i primi, nel 1891, a produrre le scatolette con apertura a chiave.
Nei primi anni del 1900 il gruppo industriale fallì, ma lo stabilimento rimase funzionante. Adesso, ristrutturato dalla Regione Sicilia, è un esempio singolare di archeologia industriale.
Scopello, a sud di San Vito lo Capo, nella Riserva Naturale dello Zingaro, è un piccolo borgo che si apre sul Golfo di Castellammare.
La tonnara è posta in cima al promontorio che guarda verso la piccola spiaggia, dal nome omonimo. Dal mare spuntano fuori i due faraglioni di Scopello, di una spettacolare imponenza, improvvisi e potenti, una meraviglia mozzafiato per chiunque.
La sua tonnara risale al ‘200. Ad oggi, è adibita a museo, all’interno del quale si possono ammirare ancora le attrezzature e gli strumenti che una volta venivano usati per la pesca del tonno.
Su queste coste, ora meta di vacanze indimenticabili e suggestive, la pesca sembra avere svolto un ruolo commerciale sempre determinante, per le popolazioni che si sono avvicendate su questi scogli.
I metodi di pesca preistorici, con il passare delle ere, si sono sempre più evoluti ed affinati fino ad approdare alla più moderna versione della rinomata mattanza siciliana, già in voga nel XVIII secolo.
Questa si svolgeva secondo delle regole ben precise:
Tutto questo spettacolo crudele e cruento era osservato dal pubblico, ospite dei signori locali, dall’alto della terrazza della villa padronale, che dominava sulla baia.
Ai giorni d’oggi, la pesca del tonno si svolge in mare aperto e molte tonnare sono state dismesse. L’ultima mattanza, in Sicilia, si è svolta nella tonnara di Favignana nel 2007.