Mazara del Vallo è una di quelle città che riesce a raccontare più storie nello spazio di pochi vicoli. Adagiata sulla costa sud-occidentale della Sicilia, tra distese di sabbia dorata e il ritmo lento del fiume Mazaro, conserva un’anima stratificata: araba, normanna, barocca. Visitandola anche solo per un giorno, ci si accorge che qui le tracce del passato convivono con una quotidianità vivace, fatta di mercati, profumi di spezie e dialoghi in più lingue.
In poche ore è possibile attraversare la sua Casbah, lasciarsi sorprendere da opere d’arte venute dal mare e assaporare una cucina che è il frutto di incontri e migrazioni.
Mazara si visita bene a piedi. Le distanze sono contenute e il centro storico è un intreccio di strade strette dove l’automobile perde senso. Meglio lasciarsi guidare dal passo, magari un po’ rallentato, e da ciò che cattura lo sguardo a ogni angolo.
L’itinerario parte al mattino, nel cuore della Casbah, quando la città si sveglia piano, con il profumo del pane appena sfornato e le voci dei pescatori che risalgono il canale. Ci si può fermare per un caffè in uno dei bar vicini a Piazza della Repubblica, magari con vista sulla Cattedrale del Santissimo Salvatore, prima di inoltrarsi nei vicoli colorati della medina mazarese.
Le pareti decorate da ceramiche, i portoni dipinti, le scritte in arabo e le botteghe artigiane rivelano la storia di un quartiere ancora abitato, vivo, dove l’eredità nordafricana non è folclore, ma quotidianità.
Da lì, si può raggiungere il Museo del Satiro Danzante: piccolo, raccolto, si trova all’interno della Chiesa sconsacrata di Sant’Egidio. Qui si è conservata una statua bronzea, pescata nel 1998 nei fondali del Canale di Sicilia, che rappresenta appunto un satiro che danza. Probabilmente era a bordo di una nave che naufragò nel percorso tra le coste africane e la Sicilia. Oltre a questa statua, che presenta una grazia eterea, sono conservati altri reperti storici che fanno riferimento all’area del canale di Sicilia.
È già ora di pranzo e il profilo del mare comincia a brillare con più forza. Le trattorie sul lungomare propongono piatti dove il pesce non è solo ingrediente, ma racconto: cous cous con brodo di pesce, gamberi rossi di Mazara, involtini di spatola. Un pasto semplice, ma profondo come il Mediterraneo che si ha davanti.
Dopo pranzo, Mazara si fa più lenta. Il sole alto, la luce che disegna ombre nette sui muri bianchi, l’aria salmastra che arriva dal porto. È il momento ideale per una passeggiata sul lungomare Mazzini, magari con una granita in mano, ascoltando il mormorio delle onde che accompagna chi cammina senza fretta.
Rientrando verso il centro, si incontra l’Arco Normanno, elegante residuo della cinta muraria medievale, e da lì si accede a Piazza Mokarta, uno dei luoghi simbolici della città. Qui si apre uno slargo luminoso, affacciato sul mare, dove le pietre raccontano secoli di storia: resti archeologici visibili, pavimentazioni antiche e una vista che invita alla sosta.
Per chi desidera un’immersione nella natura, il consiglio è quello di spostarsi verso la Riserva Naturale Integrale Lago Preola e Gorghi Tondi, oppure — se si ha tempo e mezzo proprio — raggiungere la Riserva di Capo Feto. Quest’ultima è una zona umida di grande valore naturalistico, tra le poche spiagge ancora selvagge della costa. Dune, acqua bassa e sabbia chiara creano un ambiente sospeso, ideale per passeggiare senza fretta, ascoltando solo il vento e i gabbiani.
Chi preferisce rimanere in città può dirigersi verso il sito archeologico di Contrada Roccazzo, dove si conservano resti di insediamenti antichi e una necropoli. È un luogo meno conosciuto, ma prezioso per comprendere quanto lontano si spinga la memoria di questo territorio.
Il pomeriggio a Mazara scorre così: tra silenzi, scorci aperti e storie antiche che riaffiorano.
Mazara del Vallo si trova sulla costa sud-occidentale della Sicilia, in provincia di Trapani. È facilmente raggiungibile in auto, seguendo l’autostrada A29 da Palermo, circa 1 ora e 30 minuti di percorrenza, o da Trapani, circa 1 ora.
Per chi viaggia con i mezzi pubblici, esiste anche una linea ferroviaria che collega Mazara a Palermo, ma i tempi di percorrenza sono piuttosto lunghi. La soluzione più vantaggiosa in termini di tempo, se si esclude l’automobile, è sicuramente rappresentata dal servizio di autobus.
Se si arriva in macchina, il consiglio è di parcheggiare nei pressi di Piazza Mokarta o lungo il Lungomare Mazzini, dove è più facile trovare posto e da cui è possibile iniziare il percorso a piedi senza difficoltà.
I mesi migliori per visitare la città sono la primavera e l’inizio dell’autunno, quando le temperature sono miti e la luce esalta i colori della pietra e del mare. In estate il caldo può essere intenso, ma il vento che soffia dal mare spesso rende le giornate ancora più gradevoli.