La cassata siciliana è il dolce simbolo di una Sicilia che incanta, porta con sé colori, sapori ed essenze che profumano di agrumi e di sole.
La cassata è uno dei dolci tipici siciliani più conosciuti. Nata a Palermo intorno all’anno mille, all’apparenza semplice nella sua suddivisione a strati, richiede invece molto tempo di preparazione e grande manualità e professionalità nel realizzarla a dovere.
Nonostante questo, molti pasticceri amatoriali provano a farla a casa e, anche se non perfetta, risulta sempre profumatissima e invitante.
È un dolce che completa un pasto importante, lussuoso. Un dessert da accompagnare ad uno dei vini siciliani, rinomati per la loro eccellenza, un vino dolce, con un alto volume alcolico, adeguato a contrastare la grassezza della ricotta. Magari il Marsala o un Passito di Pantelleria.
La storia della cassata siciliana, lunga secoli, è emozionante. Si addentra in un passato molto lontano e ricco di culture e popoli diversi.
Gli ingredienti base della cassata derivano da popoli estranei tra loro. Popoli che si sono avvicendati su questa terra di Sicilia, ne hanno viaggiato i mari per scambi economico-commerciali e pertanto hanno contribuito alla nascita di una creazione culinaria che non ha eguali.
La ricetta originale della cassata siciliana si è evoluta e ha subito influenze con succedersi di popoli che hanno nel corso dei secoli conquistato la Sicilia:
L’origine di questo nome è controversa e le opinioni in proposito sono più di due. Una versione racconta che la parola originaria fosse araba. mentre l‘altra propenderebbe per una derivazione dialettale siciliana:
Il nome Cassata però le venne conferito solo nel XIV secolo, da quello stesso Salvatore Gulì che, nella versione zuccotto a base di pan di Spagna, la rese un dolce per ogni occasione e sempre disponibile nella sua pasticceria artigianale in pieno centro, a Palermo.
La cassata siciliana è stata insignita della certificazione PAT, Prodotto Alimentare di Tradizione italiana, riconosciuta dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (MIPAAF) come prodotto tipico e di tradizione.
Il requisito fondamentale è l’appartenenza ad un settore di prodotti regionali di tradizione, ancora legato a tecniche di lavorazione e di realizzazione secondo metodi e ricette antiche.
Una bella soddisfazione per una terra che di riconoscimenti, certificazioni, nomine e marchi ne ha meritatamente in abbondanza e in svariati settori, da quello turistico, a quello storico-culturale per i siti archeologici, resti di storia suggestivamente emozionanti.